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 "Dia de las cruces"  Granada. 

di Giuseppe

Quest’anno sará diverso. Per una volta no pioverá. Sará per caso, pero il 3 di maggio a Granada piove e fa freddo. Poi all’improvviso arriva l’estate.

Quest’anno potremo passeggiare nelle piazze e vicoli per vedere “Las Cruces”, croci adornate di fiori che gli abitanti di ogni quartiere fanno a gara per rendere piú belle ed emozionanti.

Siamo tutti a casa mia e di Cris. Quest’anno ci accompagnano i Nico ed Ana venuti da Barcellona, Ale e Rocio que sono arrivate da Madrid. E ci sono anche Raquel, Tricia e Rodrigo. Si quest’anno sará diverso.

L’Ideal, il giornale di Granada, ci dice quali sono i vincitori del concorso. Non ci resta pranzare nel ristorante Mamma Mia, dove ormai siamo di casa, e lancianci per le strade per unirci alla festa.

Il primo appuntamento é con la Croce di Piazza BibaRRambla (2481). Il nome é arabo e deriva da una antica porta di accesso alla cittá. Era la porta della sabbia, perché nei pressi scorreva il fiume darro, che lasciava nei suoi pressi depositi di sabbia. É  una piazza bellísima, soprattutto in primavera quando, grazie a posti dove si vendono fiori, si trasforma in un grande giardino.

Ma le sorpresa vengono quando meno ce lo aspettiamo: sembra che tutti quest’anno abbiano organizzato una Cruz: quella dell’Associazione Della stampa ha vinto un premio…e guardandola si capisce perché: tradizionali mantelli stesi ne balconi, accompagnati da oggetti tradizionali.

Durante la nostra passeggiata, incontriamo las Hermandades (Fratellanze) que si dirigono al Rocío. Si tratta di processione che dura vari giorni per raggiungere la chiesa Della Signora del Rocío, in Almonte (Huelva). I cavalli, i vestiti, le carrozze ci lasciano senza parole.

Le croci del quartiere del realejo e dell’albaicin sono piú tradizionali, Quella del Palazzo di Abrantes lo é meno. Sapere che qui si tengono corsi e riunioni per discutere sulla filosofia e sul senso della vita fa capire perché. Pero tutte hanno in comune una figura: il pero: una mela attraversata da una forbice. Tutto nace dal carattere degli abitanti di Granada, famosi per il carattere un poco burbero e critico….”che bella cruz “pero” gli manca qualcosa” sono soliti dire. Il senso di questa mela é appunto quello di evitare commentari.

E la nostra passeggiata solo poteva finire nella Alambra. In tutti questi anni solo la avevamo visitato di giorno, pero questa volta (ve lo avevo detto che era particolare) lo facciamo di notte. I palazzi, forse per via della luce e dell’ ambiente, hanno un alone di mistero e magia. Peccato solo che non facciano visitare tutte le stanze. Forse penseranno che, presi dalla bellezza, la gente non abbia voglia di andare via. Torneremo di giorno, e ci perderemo nel tempo.