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viaggio in Etiopia

di Vincenzo

 

DA LALIBELA ALLA RIFT VALLEY : sull'onda dei ricordi.

 

 

PREMESSA

 

 Per redigere una  coerente esposizione il più possibile inerente alle aspettative di chi ne voglia trarre interesse, ho dettagliatamente consultato le annotazioni scritte in un mio vecchio diario sul quale, nel corso di diversi anni  e attraverso varie occasioni, ho appuntato gli itinerari e le manifestazioni più interessanti e salienti a cui ho partecipato durante il mio peregrinare in Etiopia. Infatti per un discreto periodo di lavoro , mi  sono  state offerte occasioni uniche per visitare  luoghi di incontaminata ed incantevole natura, ricchi di curiosità e suggestivi luoghi di culto e civiltà in remoti agglomerati umani nella regione dell'altopiano etiopico e della Rift Valley, che hanno dato vita all'esposizione di questo viaggio in un territorio ancora così poco conosciuto.

 

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L'itinerario si svolge sull’altopiano a 2000-3000 mt. di altitudine, in zone povere, afflitte in un recente passato da gravissime carestie dove la guerra è finita da poco. E’ necessario perciò un certo spirito di adattamento. In particolare le strade sono prive d'asfalto percorribili in gran parte durante la stagione secca, le distanze notevolmente lunghe, le infrastrutture discrete, ma la manutenzione è scarsa.

L'Etiopia è un incredibile complesso mosaico di razze ed etnie, un misto di culture e religioni diverse, dove si resta colpiti dagli incantevoli paesaggi dell’altopiano settentrionale, caratterizzato da un clima costantemente mite e temperato, e quindi il viaggio diventa un tragitto a ritroso nel tempo per immergersi in un medioevo principalmente cristiano immutato nei secoli, fra genti e cerimonie che sembrano uscite dalle pagine del Vecchio Testamento. Antiche chiese e monasteri, arroccati sulle montagne e sperduti anche nelle zone più impervie e remote del territorio, custodiscono preziosi affreschi, testi miniati, preziose corone e croci d’argento. Qui l’arte è rappresentata principalmente attraverso la pittura, che è stata capace di creare un modello peculiare, rifacendosi sia a quella dell’Oriente che dell’Occidente cristiani, tramandandone poi soggetti e forme senza sostanziali cambiamenti nel tempo. Durante le celebrazioni delle tante festività religiose copto-ortodosse, grandi assembramenti di uomini e donne tradizionalmente avvolti in "shamma" bianchi, formano suggestive processioni, cortei e danze ritmiche o si raccolgono in preghiera per giorni e notti consecutivi in una singolare mescolanza di liturgie cristiane e di ritmi africani, accompagnati dall'inesauribile rullare dei tamburi che richiamano i fedeli ai loro impegni religiosi. Alcune delle maggiori festività sono: il Ghenna o Natale ; il Timket Epifania e celebrazione del Battesimo di Cristo ; Fasika  Pasqua; Meskel, ritrovamento della croce.

 E’ un viaggio di eccezionale interesse per chi cerca paesaggi umani, naturali e artistici al di fuori delle rotte più comuni, battute dal turismo di massa. L’itinerario tocca le più importanti località storico - culturali dell’Etiopia. 

 la prima che mi ha incantato è Lalibela, dovvero una delle meraviglie del mondo. Le chiese rupestri di Lalibela sono tutte scavate e scolpite in immensi massi di tufo; opere eccezionali e ciclopiche che  esaltano la cristianità :  potrebbe essere definita la Gerusalemme etiope. Non a caso l'UNESCO l'ha  inclusa nella lista quale Patrimonio dell'Umanità.

 Ma l'incanto prosegue ad Axum, antica capitale e città santa, ricca di obelischi granitici. Come non meravigliarsi davanti a questi giganti di pietra alti dai 20 ai 30 mt., alcuni dei quali resistendo alle intemperie e all'azione disgregante del tempo sono tutt'ora in piedi. L'obelisco che 70 anni fa venne portato a Roma quale trofeo di guerra, recentemente è stato restituito a questa città a cui legittimamente appartiene.  Nella nuova cattedrale Axumita sono custodite le sfarzose corone dei vari imperatori etiopici che si sono succeduti al trono dell'impero, mentre nella chiesa di S. Maria di Sion si dice sia  custodita l'Arca dell'Alleanza. La leggenda vuole che la mitica Regina di Saba si recò da Axum in visita a Gerusalemme per verificare la saggezza  e la proverbiale sapienza  di re Salomone. Dalla loro unione fu concepito l'Imperatore Menelik.

 Formidabile appare anche Gondar,  vecchia capitale d'Etiopia con i suoi castelli medievali, costruiti dai portoghesi circa 600 anni fa quale possente baluardo cristiano, da contapporsi all'influenza  musulmana. 

Il viaggio prosegue e le meravigle si susseguono con la cittadina di Bahar Dar e le sue rumorose cascate del Nilo Azzurro, punto di partenza per scoprire i tesori religiosi delle isole del Lago Tana. Nell'isola più grande quasi al centro del lago è stato edificato una sorta di museo dove sembra venga custodita un pezzo della croce di Cristo, rinvenuta a Gerusalemme .


Il vasto e selvaggio sud, percorso dal fiume Omo,  è abitato da popolazioni Borana, Konso, Hamer, Galeb, Karo, Mursi, Bodi che tutt'oggi conservano le loro culture animiste sopravvissute quasi indenni alla “civiltà”. Guerrieri e pastori seminomadi sono dediti ad un’economia di sussistenza e sempre in lotta con le tribù vicine alla ricerca di acqua e terreni fertili per le loro mandrie. Lungo la Rift Valley e la Valle dell’Omo i paesaggi sono incontaminati e suggestivi con una sequenza di laghi e colline, immersi nella  savana cespugliosa o aperta, punteggiata da euforbie e acacie, ricchissima di fauna selvatica.  Il ritmo della settimana è scandito dalla regolare successione dei chiassosi mercati, quasi sempre all'ombra delle grandi acacie ombrellifere,  luoghi di scambio, ma soprattutto d’incontro e di informazione.  Infatti, non c’è televisione, né telefono non ci sono giornali e le lingue parlate appartengono a ceppi diversi e spesso fra loro incomprensibili . Ma la parte predominante continua e continuerà sempre a rimanere il linguaggio estetico espresso attraverso acconciature sofisticate, deturpazioni e scarificazioni, piatteli labiali e auricolari, sui corpi dipinti avvolti in pelli adorni di conchiglie e perline. 

                                                                                                                                                     Vincenzo